Rave Girl by Alan Warner

Rave Girl by Alan Warner

autore:Alan Warner
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-09-19T16:00:00+00:00


CAPITOLO 5

Ogni volta che prendevo il treno dal porto, il macchinista mi faceva salire in cabina insieme a lui. Come fossi una specie di mascotte. Quel giorno fu Red Hanna a caricare la mia valigia nella cabina motori del treno delle 12,25. A bordo della rumorosa cabina salimmo dietro le case popolari, proseguendo verso est in direzione del Back Settlement, con Beinn Mheadhonach che spuntava in lontananza. Attraversammo il valico viaggiando a ovest, verso la piattaforma delle cascate, sopra il Turbines Bar, e verso il villaggio vicino alla centrale elettrica. I rami degli alberi si piegavano contro il finestrino, poi sibilavano via al passaggio del treno. Quando superammo la curva, che correva parallela alla fascia costiera, mio padre guardava diritto davanti a sé e io, in piedi dietro di lui, guardavo fuori dal finestrino dello sportello. I binari si raddrizzavano e da lì si vedeva la cima della scalinata, l'albergo con la torre a punta e più avanti, verso il cimitero, i pini che dovevano trovarsi proprio accanto alla Chiesa Verde in fiore.

Alla linea di raccordo Red Hanna portò la mia valigia in una carrozza. Mi baciò sulla guancia e cercò di darmi una banconota da venti sterline, ma non l'accettai.

Alla fine del rettilineo che portava alla Central Belt il treno entrò nella grande stazione. Scendendo mi voltai e vidi Lanna che sbucava fuori dall'ultimo vagone con lo stereo portatile e una valigia. Presi un taxi.

Sull'autostrada il taxi superò le 85 miglia orarie, mentre si vedevano sfilare un sacco di nuovi segnali stradali.

Nel terminal dell'aeroporto il numero del volo era scritto su uno schermo luminoso: sei ore e mezza di ritardo.

Bisognava dare la valigia a quella del check-in e lei ti faceva scegliere un posto a sedere su un modellino di aeroplano.

Scelsi un posto accanto al finestrino nella sezione riservata ai non fumatori, così non avrei avuto vicino Lanna. Quella del check-in attaccò un adesivo alla mia carta d'imbarco e mi consegnò un buono per il ritardo.

Presi la scala mobile fino all'Aerogrill Bar. Lanna era seduta in fondo alla sala, con lo stereo portatile vicino ai piedi.

Feci marcia indietro e tornai al piano di sotto, dove c'era un altro bar chiamato The Flight Deck, e mi accontentai di quello. C'era un videogioco di Formula Uno, così attesi che il ragazzino finisse di giocare, posai il bicchiere di Southern Comfort e limonata sulla macchina e cominciai a giocare.

Non riuscii ad arrivare al livello più alto, così sbuffai delusa e mi guardai intorno. Attraversai la sala e andai a sedermi al bar. «Il mio volo parte con sei ore e mezza di ritardo. Passerò qui tutta la notte e non arriverò a destinazione prima delle dieci di mattina» dissi alla barista.

«Allora ti conviene andare nell'area partenze prima che chiudano il duty free. C'è un bel bar anche lì» disse lei.

«Ah, sì?» feci io.

Bevvi un altro bicchiere di Southern Comfort e limonata, poi raccolsi la mia borsa e mi avviai verso l'area partenze.

L'addetta alla sicurezza disse che una volta entrata non potevo più uscire.



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